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Archivio 2010 - 2011

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Le esperienze e i documenti del Servizio e dell'Osservatorio pubblicati negli anni 2010-2011


INDICE

2011 |  VALUTAZIONI IN AREA AERCA ED ALTRI COMUNI
2010 |  STUDIO FALCONARA: RIELABORATO IL QUESTIONARIO
2010 |MARCHE: I DATI DI MORTALITA' IN REGIONE (ANNI 2006-2007)
2010 | RISCHI DA INQUINAMENTO ATMOSFERICO. I DATI AGGIORNATI 2007-2008
2010 | IL SEA TRADUCE IL MANUALE OPERATIVO PER LA VIS
2010 | SOSPETTA EPIDEMIA DA AEROSOL MARINO. INDAGINE SULL'EPISODIO DEL 23 AGOSTO 2009


VALUTAZIONI IN AREA AERCA ED ALTRI COMUNI
[anno 2011] La Giunta Regionale delle Marche ha richiesto all'Osservatorio Epidemiologico Ambientale e all'Agenzia Sanitaria Regionale tre valutazioni di epidemiologia descrittiva sullo stato di salute dei residenti nell'area AERCA, a Falconara Marittima ed un confronto tra alcuni comuni delle Marche a maggior pressione ambientale.
Le due note che si riportano presentano la situazione in AERCA ed il confronto tra i comuni di Pesaro, Falconara M., Fabriano, Civitanova Marche, Fermo e Ascoli Piceno.


STUDIO FALCONARA: RIELABORATO IL QUESTIONARIO
[anno 2010] La progettazione dello studio epidemiologico analitico sui residenti a Falconara M. e comuni limitrofi ha previsto la preparazione di una procedura per la somministrazione del questionario per la raccolta delle informazioni sugli arruolati. Al termine della prima fase dello studio detto documento è stato rielaborato sulla base delle esperienze fatte e si ritiene che possa essere una utile fonte di informazione per altri che approcciano per la prima volta tale attività.

Nelle indagini epidemiologiche analitiche il ruolo dell’intervista è determinante. A seguito dello studio epidemiologico caso-controllo sulla mortalità per tumori del tessuto emolinfopoietico nella popolazione residente nei comuni di Falconara Marittima, Chiaravalle e Montemarciano, svolto dal SEA dell’ARPAM, le intervistatrici hanno elaborato un manuale sull’esperienza maturata in maniera diretta. Le indicazioni e i consigli proposti nel manuale, sono adattabili di volta in volta alla situazione specifica di ricerca, per ottenere, attraverso l'intervista con questionario, informazioni che siano il più affidabili e corrette possibile.
Il presente manuale è stato elaborato a seguito dello studio epidemiologico caso-controllo sulla mortalità per tumori del tessuto emolinfopoietico nella popolazione residente nei comuni di Falconara Marittima, Chiaravalle e Montemarciano, svolto dal Servizio di Epidemiologia Ambientale dell’ARPAM, dall’esperienze maturate in maniera diretta dalle intervistatrici. 
L’intento del manuale è quello di addestrare la figura dell’intervistatore ad un uso corretto ed affidabile del questionario, con il proposito di suggerire sistemi di progettazione e conduzione dell'intervista e assicurando la qualità e l’oggettività dei dati. Nella prima parte è descritto tutto l’iter per svolgere l’intervista: dalla ricerca dei numeri telefonici dei parenti dei soggetti arruolati, alla georeferenziazione delle abitazioni del soggetto, nella seconda, viene analizzato il questionario nelle varie sezioni che lo compongono. 
Le indicazioni proposte nel manuale, sono adattabili di volta in volta alla situazione specifica di ricerca, per ottenere, attraverso l'intervista con questionario, informazioni che siano il più affidabili possibile.

Leggi e scarica il documento: IL RUOLO DELL'INTERVISTA IN UN'INDAGINE EPIDEMIOLOGICA ANALITICA [pdf, 129 kb]

MARCHE: I DATI SULLA MORTALITA' IN REGIONE (ANNI 2006-2007)

[anno 2010] La recente pubblicazione dei rapporti ISTISAN 10/26 e 10/27 sulla mortalità in Italia negli anni 2006 e 2007, stante la continua indisponibilità nella Regione Marche di un registro delle cause di morte, ha comunque permesso al SEA di effettuare alcune prime osservazioni sulla mortalità nella regione. Le Marche permangono al primo posto in Italia per i bassi tassi di mortalità generale e tra le prime regioni per i tumori e per alcune altre cause specifiche.

Introduzione e obiettivi: Il presente studio descrive gli andamenti temporali della mortalità nel biennio 2006/2007 per le principali cause con l’obiettivo di rilevare i miglioramenti e i peggioramenti delle condizioni sanitarie della popolazione al fine di rispondere più adeguatamente ai bisogni di salute e favorire l'aumento dell’efficienza del sistema sanitario regionale. 
Materiali e metodi: Lo studio ha preso spunto ed analizza i dati pubblicati recentemente nei due
rapporti ISTISAN 10/26 e 10/27; considerando i limiti e i problemi inerenti al passaggio dalla classificazione ICD-9 a ICD10, lo studio integra le informazioni disponibili degli anni  precedenti (1981-2003) tratte dagli atlanti prodotti dal Servizio di Epidemiologia Ambientale dell’ARPAM. 
Risultati e conclusione: I risultati mostrano che la regione Marche si riconferma la regione italiana con il tasso più basso di mortalità generale nel 2007.  Nella graduatoria crescente dei tassi di mortalità, entra nelle prime 5 posizioni per il tumore maligno del fegato e dei dotti biliari intraepatici, per le malattie epatiche croniche, per quelle del sistema respiratorio e dell'apparato digerente. Degna di particolare attenzione e sorveglianza sono invece le leucemie, il tumore maligno del tessuto linfatico emopoietico e tessuti correlati (femmine) e le malattie del sistema nervoso e organi di senso per le quali si evidenzia un apprezzabile peggioramento della mortalità dal 2006 al 2007.  La conoscenza ad oggi dello stato di salute della popolazione fino al 2007, con particolare attenzione alle situazioni più critiche, può risultare parzialmente utile ai fini della pianificazione di una attività tempestiva di risanamento. Si ribadisce pertanto l'indispensabilità della costituzione del Registro Regionale delle Cause di Morte con la ricostruzione anche degli anni non disponibili da ISTAT.

Leggi e scarica il documento: MORTALITA' PER CAUSA NELLA REGIONE MARCHE (ANNI 2006-2007) [pdf, 465 kb]

RISCHI DA INQUINAMENTO ATMOSFERICO. I DATI AGGIORNATI 2007-2008

[anno 2010] Il SEA ha proceduto all'aggiornamento delle valutazioni di risk assessment per l'esposizione all'inquinamento atmosferico negli anni 2007 e 2008. Le stime degli eventi sanitari attribuibili all'esposizione a polveri sottili (PM) e all'ozono (O3) sono state estese a 16 comuni della regione. Sono stati inoltre valutati gli effetti dell'esposizione cronica (long-term) al PM2,5 quantificando gli anni di vita potenziale persa sia nell'anno di simulazione che in totale sulla base delle specifiche aspettative di vita per classe di età.

Introduzione e obiettivi: L’evidenza scientifica sugli effetti avversi per la salute umana imputabile all’inquinamento atmosferico ambientale include, ad oggi, numerosi studi epidemiologici, clinici e tossicologici. L’impatto sanitario, cioè il numero di decessi o ricoveri ospedalieri attribuibili all’inquinamento atmosferico, è una funzione dell’intensità dell’esposizione, del rischio relativo e dei tassi di mortalità e morbosità della popolazione in studio.
L’obiettivo di questo studio è di valutare l’impatto sanitario, riferibile alle quote di PM ed ozono riconducibili all’attività antropica in 16 comuni della regione Marche negli anni 2007-2008, e dare continuità ai precedenti studi svolti in passato da questo Servizio.

Materiali e metodi: Negli anni 2007 e 2008 sono stati sistematicamente raccolti i dati demografici, ambientali e sanitari nei comuni di Ancona, Chiaravalle, Fabriano, Falconara Marittima, Jesi, Montemarciano, Osimo, Senigallia, Civitanova Marche, Macerata, Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto, Fano, Pesaro, Urbino e Porto Sant’Elpidio. Questi dati sono stati utilizzati per stimare l’impatto sanitario, espresso in forma di decessi, ricoveri ospedalieri ed anni di vita persi, attribuibile all’inquinamento atmosferico tramite l’utilizzo del software AIRQ, prodotto e distribuito dall’OMS.
Risultati e conclusione: Dai risultati ottenuti si stima che, nei due anni in studio, tra la popolazione residente nei comuni indagati siano da attribuire 209 decessi all’esposizione al PM10 atmosferico. Tra questi, vengono stimati 138 decessi per cause cardiocircolatorie e 29 per cause respiratorie. Ai suddetti si aggiungono 179 ricoveri ospedalieri stimati per cause cardiache e 244 per cause legate all’apparato respiratorio. Si stimano inoltre 44 decessi attribuibili all’ozono presente in atmosfera, di cui 20 per cause cardiocircolatorie e 11 per cause respiratorie. A questi vanno aggiunti 80 ricoveri ospedalieri stimati per cause respiratorie. L’esposizione cronica al PM2,5 atmosferico viene considerata come responsabile della perdita di 12157 anni di vita totali.
Questo Servizio di Epidemiologia Ambientale proseguirà l'attività di monitoraggio degli effetti dell'inquinamento atmosferico anche nei prossimi anni ed effettuerà valutazioni comparative per verificare se all'apparente miglioramento della qualità dell'aria corrisponda una reale riduzione degli effetti sanitari sulle popolazioni marchigiane.

Leggi e scarica il documento: VALUTAZIONE DI IMPATTO SANITARIO DEL PM10 E DELL'O3 IN SEDICI COMUNI DELLA REGIONE MARCHE (2007-2008) [pdf, 777 kb]


 

IL SEA TRADUCE IL MANUALE OPERATIVO PER LA VIS

[anno 2010] L'Organizzazione Mondiale della Sanità, fin dal 2003 con il protocollo di Kiev sulla VAS, ha evidenziato l'importanza di considerare gli impatti sulla salute in tutte le procedure di valutazione ambientale. Le metodologie di Valutazione degli Impatti Sanitari (VIS) sono state sviluppate ed applicate con successo in alcuni paesi europei ed extraeuropei ma non sono ancora entrate nella legislazione ambientale e sanitaria comunitaria. In previsione dell'avvio di un progetto nazionale di Agenda 21 sulla diffusione delle pratiche della VIS questo Servizio di Epidemiologia Ambientale ha messo a punto, a scopo didattico ed esplorativo, uno strumento informatico per le valutazioni di screening nel processo di VIS. Per la migliore comprensione delle finalità (e dei limiti)dello strumento si è ritenuto utile segnalare il manuale operativo da cui è stato tratto il principale spunto per la produzione del tool. Il testo "Health Impact Assessment a practical guidance manual", curato e pubblicato da "The Institute of Public Health in Ireland" nel 2003, è particolarmente semplice e pratico e, a nostro avviso, può rappresentare una buona base di partenza per approfondire le metodologie della VIS. Per una lettura più diffusa dello stesso, il SEA - in collaborazione con l'Articolazione funzionale di Epidemiologia Ambientale dell'ARPA Toscana ed il Servizio Valutazioni Ambientali e degli Impatti sulla Salute dell'ARPA Veneto - ne ha curato la traduzione in italiano.

Leggi e scarica il documento: VALUTAZIONE DI IMPATTO SULLA SALUTE: UN MANUALE OPERATIVO [pdf, 883 kb]


 

SOSPETTA EPIDEMIA DA AEROSOL MARINO. INDAGINE SULL'EPISODIO DEL 23/08/2009

[anno 2010] Il 23 agosto 2009 molti frequentatori del litorale di Ancona Passetto hanno segnalato la comparsa di sintomi con prevalente interessamento delle vie aeree superiori. A seguito di queste segnalazioni l'ARPAM ha effettuato immediatamente dei rilievi ambientali ed epidemiologici per studiare l'accaduto. Le indagini ambientali hanno messo in rilievo una fioritura nell'acqua marina dell'alga bentonica Ostreopsis ovata e l'indagine epidemiologica ha confermato l'andamento epidemico dei sintomi e ne ha descritto il quadro diffusivo. 

INCHIESTA EPIDEMIOLOGICA PER SOSPETTA EPIDEMIA DA AEROSOL MARINO TRA I FREQUENTATORI DEL LITORALE DI ANCONA–PASSETTO IL 23 AGOSTO 2009

Il giorno 23 agosto 2009 molti frequentatori della costa del litorale del Passetto di Ancona hanno manifestato sintomatologia prevalentemente a carico delle prime vie respiratorie. I sintomi e le condizioni meteo-marine hanno fatto sospettare subito una intossicazione per inalazione di aerosol marino contaminato da Ostreopsis ovata. Insieme all'esecuzione delle indagini ambientali è stata avviata una indagine epidemiologica per caratterizzare il fenomeno ed individuare gli eventuali fattori di rischio o confondenti quali l’ingestione di acqua marina, l’ingestione di alimenti marini, il bagno in mare e le patologie croniche preesistenti. L'indagine ha mostrato un alto tasso di attacco (52%) tra tutti gli intervistati e un tasso particolarmente alto (80%) tra i frequentatori della zona est del litorale. Questa differenza è risultata statisticamente significativa con un RR pari a 3,6 (IC 95%: 2,5-5,3). 

Leggi e scarica il documento: INCHIESTA EPIDEMIOLOGICA PER SOSPETTA EPIDEMIA DA AEROSOL MARINO [pdf, 262 kb]


 
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