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10.02.2021 ACCORDO QUADRO ARPA MARCHE E ARPA UMBRIA SULLA SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE AMBIENTALE

ARPA MARCHE E ARPA UMBRIA STRINGONO UN ACCORDO QUADRO SU COLLABORAZIONE SCIENTIFICA, SUSSIDIARIETÀ RECIPROCA, FORMAZIONE CONGIUNTA

Luca Proietti e Giancarlo Marchetti, Direttori generali di ARPA Umbria e ARPA Marche, si sono incontrati questa mattina ad Ancona per stringere un accordo quadro di collaborazione scientifica e reciproca sussidiarietà in materia di formazione, educazione e comunicazione ambientale.  

Proietti SAFA

La consolidata collaborazione pluriennale fra le due Agenzie si arricchisce dunque con l’adesione di ARPA Marche al progetto della Scuola di Alta Formazione Ambientale (SAFA), il contenitore culturale recentemente nato in seno all’organizzazione dell’Agenzia umbra e all’avanguardia in Italia per la vocazione sinergica che ne ha ispirato la realizzazione.

I prossimi dieci anni - ha spiegato Proietti - saranno cruciali per l’implementazione della rivoluzione verde e la transizione ecologica e le agenzie saranno chiamate a svolgere un supporto tecnico decisivo e attento affinché le ingenti risorse destinate finalizzino realmente gli obiettivi posti”.

La Scuola, che ospita e propone, oltre a quelle di formazione vera e propria, iniziative di informazione e comunicazione ambientale ed esperienze di alternanza scuola lavoro, intende sviluppare tra funzionari pubblici, privati, professionisti, imprese, laureati e laureandi, una “rete” di condivisione di esigenze tradotte in attività formative, una competenza vera attenta alle aspettative e ai bisogni rilevati, per la diffusione omogena della cultura ambientale tra tutti i diversi attori  coinvolti.

Il Direttore dell’ARPAM Giancarlo Marchetti ha sottolineato che “l’accordo tra le due Agenzie rappresenta una grande opportunità per mettere a fattor comune indirizzi e strategie territoriali oltre i confini regionali, realizzando una sinergia certamente positiva tra due realtà confinanti che tanto possono operare, dalla semplificazione delle procedure nelle zone terremotate ai controlli sui grandi impianti, per accrescere la propria capacità di incidere positivamente sulle questioni al centro dell’agenda ambientale”.


 

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