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15.09.2023 MARCHE: OZONO SENZA TROPPE PREOCCUPAZIONI NELLA CALDA ESTATE 2023

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I valori di concentrazione di Ozono (O3) aumentano in particolare nel periodo estivo, caratterizzato da forte irraggiamento solare e da alte temperature.
Temperature che, come certificato dal programma di Osservazione della Terra dell'Unione europea Copernicus, hanno fatto della stagione giugno-agosto 2023 la più calda mai registrata a livello globale e che di conseguenza hanno accentuato l’attenzione verso questo tipo di inquinante per il suo possibile impatto sulle condizioni ambientali e sulla salute umana.

I dati rilevati dai bollettini che quotidianamente l’ARPAM diffonde a questo riguardo dal 1 giugno al 31 agosto di ogni anno fotografano per l’estate 2023 una situazione non particolarmente critica, nella quale, rispettivamente per il secondo e terzo anno consecutivo, le concentrazioni di ozono non hanno superato il valore soglia per l’obbligo di informazione al pubblico (180 µg/m3) e quello della soglia di allarme (240 µg/m3).

 

Il valore obiettivo (120 µg/m3) è stato invece superato nel trascorso trimestre giugno-agosto 45 giorni contro i 39 del 2022, pur in presenza di una diminuzione complessiva dei superamenti registrati per singola località (123 contro 128); così come l’anno precedente resta Montemonaco la località col maggior numero di superamenti (26), seguito da Ascoli Piceno (22) e Genga (19), mentre è stata la giornata del 21 giugno quella in cui il superamento è stato rilevato dal maggior numero di centraline (8 su 13). La città dove, nel periodo considerato, è stata registrata la concentrazione più alta (comunque lontana dalla soglia di informazione) è Pesaro, che il 18 luglio ha raggiunto i 155 µg/m3 nella fascia oraria 11:00 – 19:00.

 

L’andamento rilevato, che nelle Marche non ha rappresentato anche in questa estate 2023 fonte di particolare preoccupazione, resta comunque tipico di questo particolare inquinante che, in conseguenza della sua natura chimica e sebbene possa essere trasportato anche a grandi distanze dalle masse d’aria in movimento, non permane a lungo in atmosfera. D’esito, nelle aree urbane, dove è tendenzialmente maggiore l’inquinamento atmosferico, l’ozono si forma e reagisce con elevata rapidità (i composti primari che partecipano alla sua formazione sono gli stessi che possono causarne una rapida distruzione), muovendosi invece verso le aree suburbane e rurali, in particolare quelle caratterizzate da forte presenza di vegetazione, dove la produzione naturale di alcheni (pinene, limonene, isoprene) rappresenta uno dei più reattivi precursori di ozono.


 

 

 

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