06.09.2024 POLLINI: PRIMO PICCO DI AMBROSIA NELLE MARCHE
Il monitoraggio aerobiologico della rete Pollnet Ispra, come ogni anno, evidenzia la sua importanza nel nostro territorio, dando in tempi brevi la risposta su quali specie botaniche siano principalmente in circolazione nell’aria che respiriamo. Allo stesso tempo segnala l’arrivo di nuovi taxa di grande interesse sia ecologico che allergologico come, in questo caso i pollini di Ambrosia. Il genere Ambrosia, tra cui in particolare l’Ambrosia artemisifolia, pianta erbacea alloctona dalle proprietà fortemente allergeniche, è una delle specie più pericolose per la salute umana nonché erba infestante per le nostre culture; infatti, è competitiva nei confronti delle colture sarchiate a sviluppo primaverile-estivo e predilige terreni coltivati a cereali. Esistono inoltre, popolazioni resistenti ad alcuni trattamenti (triazine) come accade in USA, Canada , Croazia e Serbia. Forse proprio queste piante, sfuggite ai trattamenti, potrebbero essere responsabili della diffusione dei pollini.
Nella settimana appena trascorsa, con l’Ambrosia locale non ancora in fioritura, è stata rilevata un’ondata di pollini di Ambrosia con la conseguente comparsa di un picco molto elevato. Il fenomeno ha interessato tutte le stazioni presenti nella regione Marche, in anticipo rispetto agli altri anni ed è stato più intenso sulle stazioni costiere, soprattutto nella stazione di Fermo* (che dista solo 7 chilometri dal mare Adriatico), che ha registrato il valore più alto delle 5 stazioni.
Per capire quanto è stato consistente l’anticipo, ad esempio nella stazione di Castel di Lama, negli scorsi anni si è registrato un picco importante intorno al 5 settembre mentre nell’anno corrente si nota già un picco di pollini di Ambrosia nella data del 22 Agosto (Figura 1).
* I dati di monitoraggio relativi alla stazione di Fermo sono stati gentilmente forniti dalla Dott.ssa Maria Luisa Camplese.
Ci siamo trovati davanti ad un fenomeno da un lato atteso sulla base dello storico della nuova rete Pollnet Ispra, dall’altro inaspettato per la sua precocità.
Questa particolare specie originaria del Nord America inizia a fiorire verso fine agosto ed ha bisogno di molta luce; infatti è presente solitamente nelle aree prive di vegetazione di solito urbane con suolo nudo e con disturbi antropici, in particolare nelle zone industriali attive e abbandonate, nei bordi stradali, sui marciapiedi e sulle sponde di fiumi, in tutti i luoghi molto assolati; essa costituisce un grave problema per la salute umana dal punto di vista allergologico attraverso la dispersione del suo polline. È una pianta a rapida diffusione, grazie alla massiccia produzione di polline e semi, che partono dalle spighe presenti alla sommità della pianta, e può diffondersi dalla pianura all’orizzonte montano.
Il fenomeno del trasporto a distanza di questo polline non è il primo, si è già verificato negli scorsi anni a partire dal 2015 presentandosi in una o più ondate, sempre provenienti dall’area Danubiana. L’origine delle masse d’aria di quei giorni deriva dalla Pannonia Serbo ungherese, territori particolarmente infestati da Ambrosia.
Le elaborazioni delle traiettorie delle masse d’aria ottenute attraverso il modello di dispersione di particelle Hysplit della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), calcolate nelle 24 e 48 ore precedenti (Fig.2 e Fig.3 rispettivamente) il 22 agosto, giorno di registrazione del picco, sembrerebbero confermare l’ipotesi del trasporto di polline a lunga distanza da parte dei venti.
Data la proprietà fortemente allergenica di questa pianta raccomandiamo ai soggetti allergici a questo polline di fare attenzione per eventuali casi di allergia che potrebbero avvenire in questo periodo.
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