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04.12.2024 IL CONSUMO DI SUOLO NELLE MARCHE

Lo scorso 3 dicembre 2024 è stata presentata l’edizione 2024 del Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” a cura del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), che assicura le attività di monitoraggio del territorio e del consumo di suolo.
Il Rapporto, insieme alla cartografia e alle banche dati di indicatori disponibili per ogni comune italiano, fornisce il quadro aggiornato dei processi di trasformazione della copertura del suolo e permette di valutare il degrado del territorio e l’impatto del consumo di suolo, dell’urbanizzazione e delle infrastrutture sul paesaggio e sui servizi ecosistemici.

La perdita dei servizi ecosistemici legata al consumo di suolo non è solo un problema ambientale, ma anche economico: nel 2023 la riduzione dell’”effetto spugna”, ossia la capacità del terreno di assorbire e trattenere l’acqua e regolare il ciclo idrologico, secondo le stime, costa al Paese oltre 400 milioni di euro all’anno.  Un “caro suolo” che si affianca agli altri costi causati dalla perdita dei servizi ecosistemici dovuti alla diminuzione della qualità dell’habitat, alla perdita della produzione agricola, allo stoccaggio di carbonio o alla regolazione del clima.  

Complessivamente il consumo di suolo in Italia rimane ancora troppo elevato, anche se con una leggera diminuzione rispetto all’anno precedente e continua ad avanzare al ritmo di circa 20 ettari al giorno, ricoprendo nuovi 72,5 km2 (una superficie estesa come tutti gli edifici di Torino, Bologna e Firenze). Una crescita inferiore rispetto al dato dello scorso anno, ma che risulta sempre al di sopra della media decennale di 68,7 km2 (2012-2022) e solo in piccola parte compensata dal ripristino di aree naturali (poco più di 8 km2, dovuti in gran parte al recupero di aree di cantiere).
Cambia la classifica dei comuni “Risparmia suolo”, quelli in cui le trasformazioni della copertura del suolo sono limitate o assenti: sul podio del 2024 salgono Trieste, Bareggio (MI) e l’eccellenza marchigiana del comune di Massa Fermana (FM), che per tre anni consecutivi (2021-2023) non ha realizzato incrementi lordi.

Nelle Marche nell'anno 2023 sono stati consumati rispetto all'anno precedente 216,4 ettari (2,16 kmq) in più di suolo; l'incremento - pari a circa lo 0,2% - si pone in linea con quello nazionale.
Nel medesimo anno il consumo di suolo totale nelle Marche è pari a 65.144 ettari complessivi (651,4 kmq), corrispondenti al 6,98% dell'intera superficie regionale. Quest'ultimo dato, con un andamento costante nel tempo, si colloca sotto la media nazionale, che per l'anno 2023 è pari al 7,16%.

ARPAM mette a disposizione i dati complessivi relativi alla regione Marche e analitici per ciascun Comune del territorio nella sezione 

PULSANTE INDICATORI AMBIENTALI

 

 


 

 

 

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