21.03.2025 INQUINAMENTO AMBIENTALE NELL’ESINO: FONDAMENTALI I CONTROLLI DELL’ARPAM
INQUINAMENTO AMBIENTALE E TRAFFICO ILLECITO DI RIFIUTI NEL BACINO DELL’ESINO: FONDAMENTALI I CONTROLLI DELL’ARPAM.
Nella giornata del 20 marzo, l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche (ARPAM), collaborando con i Carabinieri Forestali, ha partecipato all’importante operazione di sequestro preventivo d'urgenza attuata su tre impianti di biogas e un allevamento bovino, in risposta a gravi illeciti ambientali che minacciavano la qualità del corso d'acqua “Fosso dei Pratacci” nel bacino del fiume Esino.
L’operato dell’Agenzia, nell’ambito dell’indagine, è risultato determinante sotto molteplici aspetti, a partire dai monitoraggi ambientali sulle pressioni esercitate da parte delle ditte insistenti nell’area, ai prelievi dei digestati prodotti dalle ditte produttrici di biogas fino alle valutazioni sulla gestione del ciclo di lavorazione aziendale dall’ingresso dei materiali, al trattamento degli stessi negli impianti e agli stoccaggi non adeguati a garantire una corretta tutela dell’ambiente.
I dati acquisiti da ARPAM nel contesto dei controlli ambientali sulla rete di monitoraggio regionale delle acque superficiali, avviati anche a seguito di molteplici segnalazioni da parte dei cittadini residenti nelle aree limitrofe agli impianti, avevano infatti promosso già negli anni scorsi i primi accertamenti di inquinamento dovuto a forti pressioni ambientali, e successivamente fatto sì che le indagini si estendessero a tutti gli impianti ricadenti sul corpo idrico interessato.
Il supporto tecnico fornito da ARPAM durante tutta l'operazione ha incluso un'intensa attività ispettiva sugli impianti, effettuata anche con sopralluoghi congiunti con i Carabinieri Forestali, che ha permesso di attuare le opportune verifiche sugli interi cicli di lavorazione, dall'approvvigionamento dei materiali agricoli fino alla gestione dei rifiuti prodotti, senza tralasciare i prelievi di campioni che, successivamente analizzati nel proprio laboratorio Multisito, hanno evidenziato le cause delle alterazioni della qualità dei corpi idrici interessati.
L’operazione del 20 marzo, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona, dimostra l'efficacia della sinergia tra l’ARPAM, le Forze dell'Ordine e le autorità competenti nel proteggere l'ambiente e prevenire il degrado delle risorse naturali, sottolineando l'importanza dei controlli costanti operati dai Servizi territoriali dell’Agenzia per la verifica del rispetto delle autorizzazioni ambientali e quella della più ampia funzione di monitoraggio dei corpi idrici superficiali, così da garantire azioni tempestive per preservare la qualità dell'ecosistema regionale.
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