11.05.2019 Qualità dell'aria: partita la campagna straordinaria ad Ancona e Falconara
Il progetto reso possibile grazie alla stretta collaborazione tra i due Comuni, la Regione Marche e ARPAM.
Nella regione Marche il monitoraggio della qualità dell’aria per le aree di Ancona e Falconara Marittima è garantito dalle rilevazioni di cinque stazioni, di cui tre fisse a Falconara Marittima ed una fissa ed una mobile nel capoluogo.
Il capoluogo dorico ed i territori limitrofi hanno però sempre rappresentato, dal punto di vista ambientale, un caso complesso ed interessante: l’accentramento delle funzioni e di soggetti produttivi, la particolare orografia del territorio, le dimensioni internazionali del porto, posizionato in un contesto urbano che difficilmente trova eguali in altre realtà e infine la presenza a Falconara dell’impianto petrolchimico della Raffineria API fanno di questa zona centrale delle Marche, posta fra il mare e le importanti pressioni provenienti dalla Statale 16, dalla rete autostradale e ferroviaria e dall’aeroporto “Raffaello Sanzio”, un territorio meritevole di tutto l’interesse sul fronte delle possibili azioni da intraprendere per intervenire sulla riduzione delle emissioni in atmosfera.
È così che, come annunciato nei mesi scorsi dal Direttore Giancarlo Marchetti, ARPA Marche ha avviato la nuova campagna di monitoraggio sperimentale della qualità dell’aria con l’installazione, nel territorio del Comune di Ancona e di Falconara Marittima, di trenta nuovi minicampionatori finalizzati all’analisi della variabilità spaziale delle polveri e delle specie chimiche ad esse correlate (Metalli ed IPA).
Inserita come contributo tecnico nel più ampio Progetto Inquinamento Atmosferico (P.I.A.) Ancona, la campagna, che avrà la durata almeno di un anno, si pone come obiettivo la conoscenza quali-quantitativa della qualità dell’aria ambiente su dettaglio di scala, relativamente alle polveri e alla esposizione di recettori sensibili verso determinate sostanze.
“Una promessa alle autorità e ai cittadini marchigiani mantenuta in tempi più che accettabili – ha dichiarato il Direttore dell’ARPAM Giancarlo Marchetti - un punto non di arrivo ma di partenza che riafferma il ruolo fondamentale dell’Agenzia e della professionalità dei suoi tecnici nell’impegno quotidiano della ricerca e dell’origine dei problemi e della messa a disposizione di strumenti sempre più adeguati per progettare e attuare le migliori strategie ambientali”.
Per il posizionamento dei minicampionatori è stato elaborato un apposito protocollo di scelta ragionato in base a criteri di legge e contesto di riferimento; l’area di interesse è stata quindi suddivisa in una griglia a maglie regolari all’interno delle quali i punti di reticolo candidati all’installazione dei dispositivi è scaturita dall’incrocio di diversi fattori calcolati in base alle pressioni ambientali, alla densità abitativa, alla rilevanza della viabilità, alla presenza di luoghi di aggregazione ed altro.
L’indagine analitica prevede dapprima la determinazione della concentrazione media del PM10, seguita dalla stima dei Metalli presenti sulle polveri campionate. In particolare saranno determinati gli inquinanti normati, come Arsenico, Cadmio, Nichel e Piombo, e una serie di elementi e composti, riconducibili a specifiche sorgenti antropiche e naturali.
I risultati analitici del monitoraggio saranno successivamente trattati statisticamente con metodologie diverse a seconda delle informazioni iniziali, e daranno indicazioni sui contributi in percentuale dei fattori generatori di polveri (traffico, riscaldamento, industria, porto, mare, tra i principali) andando a incrementare quel patrimonio informativo sempre più necessario agli enti e ai decisori chiamati a tutelare l’ambiente e la salute umana.
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